Nell’immediato secondo dopoguerra s’intensificava la partecipazione di artisti e intellettuali alla vita socio-politica italiana antifascista e anticapitalista e al lavoro del popolo, traendo ispirazione dall’osservazione della realtà con motivazioni ideologiche; e per sviluppare un vocabolario narrativo che trovò espressione in un’omogenea poetica, il Neorealismo, e in una molteplicità di arti: pittura, letteratura, cinema, fotografia. In particolare la pittura, nel suo secolare rapporto dialettico con l’arte fotomeccanica, si avvalse particolarmente della fotografia e Aldo Borgonzoni sviluppò questa prassi nelle campagne medicinesi con il fotografo Enrico Pasquali.